Assistente segretario generale delle Nazioni Unite - Coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per l’Iraq
Una vita ricca ed
operosa
Gualtiero Fulcheri,
coordinatore
dell’assistenza
umanitaria delle Nazioni
Unite in Bangladesh,
Somalia ed Iraq
all'indomani di gravi
conflitti, nasce a
Torino il 19 giugno 1932
da una famiglia di
origini cuneesi
(Monchiero). Mentre
frequenta l’Università
di Torino entra a far
parte del Movimento
studentesco per
l'organizzazione
internazionale (MSOI),
la sezione studentesca
della Società Italiana
per l’organizzazione
internazionale (SIOI),
una delle associazioni
internazionaliste attive
in un continente che si
stava riprendendo dal
nazionalismo e dalla
guerra. Diventa
rapidamente un leader
studentesco nazionale e
internazionale ed è
eletto Segretario
generale del Movimento
internazionale giovanile
e studentesco per le
Nazioni Unite (ISMUN).
Si laurea in Scienze
politiche a Torino nel
1958.
Fulcheri inizia la sua
carriera nelle Nazioni
Unite nel 1960, quando
studia per un dottorato
in relazioni
internazionali alla
Columbia University di
New York grazie a una
borsa di studio
Fulbright. Il suo primo
incarico (1960-1961) è
all’ufficio del
personale. Quando
scoppia la crisi in
Congo, Fulcheri serve
(1961-1964)
nell’Operazione delle
Nazioni Unite in Congo,
con base a Kinshasa,
come assistente del
Rappresentante speciale
del Segretario generale.
“Quando incontrai il
capo
dell'amministrazione
dell'Onu a
Léopoldville”, ricorderà
Fulcheri, che era alto
più di un metro e
ottanta, “mi guardò
dalla testa ai piedi per
decidere se doveva
ordinare una bara
speciale.” Nessuna bara
è necessaria, e nel 1964
Fulcheri passa al
recentemente creato
Programma di sviluppo
delle Nazioni Unite
(UNDP), dove serve come
vice Rappresentante
residente in Giordania
(1967-1969).
Per due anni (1969-1971)
Fulcheri è alla Banca
Mondiale a Washington,
come Loan Officer nel
dipartimento dell’Africa
orientale. Dopo la
guerra che conduce
all’indipendenza dal
Bangladesh è Capo delle
Operazioni di soccorso
delle Nazioni Unite in
Bangladesh (1971-1972),
coordinando l’assistenza
a una popolazione
colpita dalla guerra, da
un ciclone e dalle
inondazioni. Quando gli
si dice che una
compagnia svedese ha
inviato una grossa
partita di reggiseni
(deducibile dalle tasse)
per aiutare i rifugiati
affamati, decide di
metterli a frutto
tagliando i reggiseni a
metà e usando le coppe
per misurare e
distribuire il riso. Le
Nazioni Unite utilizzano
ripetutamente la sua
esperienza nel
coordinamento di
complesse operazioni di
soccorso. Nel 1992 è
Coordinatore umanitario
in Iraq per il
recentemente creato
Dipartimento per gli
affari umanitari delle
Nazioni Unite. Nel 1993
è Coordinatore
umanitario per la
Somalia.
L’amore di Fulcheri per
il mondo arabo si
sviluppa come
Rappresentante residente
dell’UNDP ad Algeri (dal
1972) e Beirut (negli
anni '90), e come capo
dell’Ufficio regionale
per gli stati arabi
dell’UNDP, interrotto da
un periodo di quattro
anni all’UNESCO a
Parigi. Ad Algeri adotta
un bambino, Mourad
Belkas, che molti anni
dopo gli darà tre
adorati nipotini.
Un intervento di bypass
nel 1994, a seguito di
un infarto, non lo
rallenta. Nell'agosto
1996, il Segretario
generale dell’Onu
Boutros Boutros-Ghali lo
nomina Coordinatore
umanitario in Iraq, con
il grado di Assistente
segretario generale.
Fulcheri dirige un team
di circa 150 persone che
distribuiscono aiuti
umanitari agli oltre 2
milioni di iracheni che
sono totalmente
dipendenti dalle razioni
alimentari. Allarmato
dalla situazione, nel
settembre 1996 dice alla
CNN che “l’Iraq aveva
un’ottima assistenza
sanitaria, ma non è più
così. Le statistiche
dimostrano che la
situazione sanitaria è
adesso simile a quella
di alcuni paesi
subsahariani”. Nel
dicembre 1996 dice al New York Times che le razioni alimentari giornaliere non
sono molto di più di
quello che il Programma
alimentare mondiale
fornisce ai rifugiati.
Fulcheri presta servizio
in Iraq fino al febbraio
1997, quando gli succede
l’amico Staffan de
Mistura.
Intanto Fulcheri serve
come membro del
Consiglio direttivo
dell’Associazione degli
ex funzionari
internazionali (AFICS)
e, dal 1983 al 1992,
come rappresentante
dello staff al Consiglio
direttivo del Fondo
pensioni del personale
delle Nazioni Unite,
difendendo con forza gli
interessi dei suoi
colleghi.
Dopo aver lasciato le Nazioni Unite, Fulcheri divide il suo tempo fra New York e la città medievale provenzale di Pernes-les-Fontaines, tenendosi in contatto con amici e colleghi di tutto il mondo e animando incontri e riunioni. Fulcheri muore di infarto in alto sopra l'Oceano Atlantico il 29 marzo 2012, in viaggio da New York a Pernes-les-Fontaines. Riposa nel cimitero di Pernes-les-Fontaines. A lui è dedicata una borsa di studio del programma di Master in diritti umani e gestione dei conflitti alla Scuola di Sant’Anna a Pisa.
Un raconteur nato che catturava l’attenzione alle conferenze sugli affari internazionali come alle cene con amici, Fulcheri fu un umanista e uno scettico pieno di speranza con un forte senso dello humor. Fulcheri è stato un mentore e un maestro, e ha formato molti giovani professionisti dello sviluppo e degli aiuti umanitari che hanno beneficiato del suo esempio, dei suoi consigli e della sua generosità. Il suo esempio di una vita dedicata allo sviluppo, la sua empatia e compassione e la sua devozione al benessere degli altri sono ricordati dai molti di cui ha toccato la vita.
A cura del dott. Edoardo Bellando